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Da Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo e Carlo Cracco a Ernst Knam, Heinz Beck e Davide Oldani: ottanta ritratti ad acquerello di ottimi chef italiani, che rappresentano una parte della grandezza della ristorazione di casa nostra. Il grande disegnatore americano Saul Steinberg diceva che "l'arte precede la tecnica come il profumo precede la torta". Non c'è riflessione più appropriata per commentare il lavoro di cuochi e ristoratori che in Italia portano avanti la professione culinaria di qualità. Perché gli chef sono veri artigiani e artisti e vanno pertanto ritratti e celebrati con il linguaggio dell'arte, in questo caso gli acquerelli. In questo libro sono raffigurati moltissimi interpreti della gastronomia eccellente del nostro Paese, italiani e stranieri, donne e uomini, attivi sul territorio con un profondo legame con le tradizioni e i saperi alimentari locali. A ognuno è abbinato il piatto iconico, quello che più di altri ha fatto la sua storia e la sua fortuna. Che li ha tramutati in una sorta di leggenda per gourmet e irriducibili della buona cucina. Una caleidoscopica lente di ingrandimento sulle ricette d'autore che hanno modellato la nostra cultura dell'italico mangiare. E se, soffermandovi sui disegni del libro, sentirete anche un po' di profumo di torta, vorrà dire che Steinberg aveva ragione. Severino Salvemini, economista e professore emerito all'Università Bocconi, ha insegnato in atenei italiani e stranieri e scritto numerosi volumi in materia di organizzazione aziendale e di imprese culturali. Editorialista del "Corriere della Sera" su temi economici, curioso "sconfinatore" in ambiti non suoi, si diletta a realizzare acquerelli. Le sue opere sono state pubblicate in Prego, farsi riconoscere al citofono (Skira, 2014), Fantasmi urbani (Skira, 2017), Ruggine (associazione CAF, 2020) e Jazz Frames (Skira, 2021) e sono state esposte in mostre itineranti.